I Fiori di S. Alberto
In questa pagina troverete fotografie interessanti dei fiori e delle erbe presenti nel territorio di S. Alberto. Nella descrizione vi è il nome scientifico e quello volgare con eventuali altre indicazioni.
Primula Vulgaris (Primula Comune)
Cresce in luoghi erbosi/boschivi come i boschi di latifoglie e prati magri ma sempre in zone a mezz' ombra. Si possono trovare anche lungo i ruscelli. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo, con pH neutro e medi valori nutrizionali del terreno mediamente umido. Pianta robusta spunta subito dopo la neve e sopporta bene le gelate, quindi può spingersi a quote più elevate fino a 2000 mt.Le foglie e i fiori trattate come il tè possono essere usate per bevande, mentre da giovani (prima della fioritura) si mangiano in insalata o lessate come gli spinaci o in minestra con altre verdure. In alcune zone con i fiori si usa fare della marmellata, mentre il rizoma può servire per aromatizzare la birra.
Crataegus monogyna (Biancospino)
Il biancospino comune è un arbusto o un piccolo albero molto ramificato e dotato di spine, appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
I fiori sono raggruppati in corimbi, che ne contengono circa 5-25. I petali sono di colore bianco-rosato e lunghi 5 o 6 millimetri. La fioritura avviene tipicamente tra aprile e maggio, mentre i frutti maturano fra novembre e dicembre. I frutti ovali e rossi a maturazione sono edibili, ma solitamente non vengono mangiati freschi, bensì lavorati per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi.
I fiori sono raggruppati in corimbi, che ne contengono circa 5-25. I petali sono di colore bianco-rosato e lunghi 5 o 6 millimetri. La fioritura avviene tipicamente tra aprile e maggio, mentre i frutti maturano fra novembre e dicembre. I frutti ovali e rossi a maturazione sono edibili, ma solitamente non vengono mangiati freschi, bensì lavorati per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi.
Tulipa (meglio noto come Tulipano)
Il nome deriva dal turco «tullband», che significa copricapo, turbante, per la forma che il fiore sembra rappresentare. Questo fiore ebbe una grande popolarità in Turchia nel XVI secolo durante il regno di Solimano il Magnifico, che lo volle sviluppare in numerose varietà ed impiantare ovunque.
La sua coltivazione nei Paesi Bassi iniziò all'incirca a partire dal 1593. I tulipani divennero rapidamente una merce di lusso e uno status symbol, non solo per il loro valore decorativo, ma anche per il valore gastronomico.
La sua coltivazione nei Paesi Bassi iniziò all'incirca a partire dal 1593. I tulipani divennero rapidamente una merce di lusso e uno status symbol, non solo per il loro valore decorativo, ma anche per il valore gastronomico.
Orchis morio (Orchidea selvatica)
È una pianta erbacea alta 20-60 cm, dal fusto esile, cilindrico, di colore verde chiaro.
I fiori sono riuniti in una caratteristica infiorescenza densa di forma grossolanamente piramidale, da cui il nome della specie. Sono di colore dal rosa pallido al porpora, raramente bianchi.
I sepali sono ovato-lanceolati, con petali poco più larghi e più corti. Il sepalo dorsale con i petali contigui formano un casco mentre i sepali laterali sono distesi e diretti in avanti. Il labello è trilobato con lobi più o meno della stessa grandezza; alla base del labello mediano sono presenti due lamelle longitudinali, leggermente divaricate. Lo sperone è filiforme, lungo sino a 15 mm.
Fiorisce da marzo a giugno.
I fiori sono riuniti in una caratteristica infiorescenza densa di forma grossolanamente piramidale, da cui il nome della specie. Sono di colore dal rosa pallido al porpora, raramente bianchi.
I sepali sono ovato-lanceolati, con petali poco più larghi e più corti. Il sepalo dorsale con i petali contigui formano un casco mentre i sepali laterali sono distesi e diretti in avanti. Il labello è trilobato con lobi più o meno della stessa grandezza; alla base del labello mediano sono presenti due lamelle longitudinali, leggermente divaricate. Lo sperone è filiforme, lungo sino a 15 mm.
Fiorisce da marzo a giugno.
Laburnum anagyroides (Maggiociondolo)
E' un piccolo albero caducifoglio (alto dai 4 ai 6 metri), appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti.
Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente.
I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio.
I frutti sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi.
Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente.
I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio.
I frutti sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi.
Saponaria Officinalis
Questa pianta molto decorativa produce bellissimi fiori e viene coltivata anche nei giardini. Si può trovare allo stato spontaneo nei luoghi incolti, sugli argini, nelle siepi, ma comunque preferisce una posizione bene al caldo. Il principio attivo si trova nella radice e in tutta la pianta. Contiene saponine.
La saponaria è stata usata per molto tempo nella medicina popolare e per il lavaggio della lana.
Inoltre dalla pianta si ricava un detergente delicato per l'igiene personale e per le stoffe particolarmente importanti, ad esempio nei musei o nel restauro. Sbattuta in acqua produce una schiuma detergente utilizzabile per lavare le stoffe, in sostituzione dei detersivi se ci si trova, ad esempio durante un campeggio, a lavare in un corso d'acqua.
La saponaria è stata usata per molto tempo nella medicina popolare e per il lavaggio della lana.
Inoltre dalla pianta si ricava un detergente delicato per l'igiene personale e per le stoffe particolarmente importanti, ad esempio nei musei o nel restauro. Sbattuta in acqua produce una schiuma detergente utilizzabile per lavare le stoffe, in sostituzione dei detersivi se ci si trova, ad esempio durante un campeggio, a lavare in un corso d'acqua.
Fraxinus Ornus (Frassino, Orniello)
Il Fraxinus ornus è una pianta della famiglia delle Oleaceae, (conosciuto come Orniello o Orno e chiamato volgarmente anche frassino da manna oalbero della manna nelle zone di produzione della manna) è un albero o arbusto di 4-8 metri di altezza, spesso ridotto a cespuglio.
Nella pianura padana è quasi assente, torna a popolare gli Appennini (specie quelli settentrionali e centrali) fino a oltre 1.000 metri di altezza, in particolare su quelli del versante orientale della penisola.
Nella pianura padana è quasi assente, torna a popolare gli Appennini (specie quelli settentrionali e centrali) fino a oltre 1.000 metri di altezza, in particolare su quelli del versante orientale della penisola.
Cydonia oblunga (Melo cotogno)
Il cotogno (Cydonia oblonga, Mill. 1768) è una pianta della famiglia delle Rosaceae coltivata per i suoi frutti.
È una delle più antiche piante da frutto conosciute: era coltivato già nel 2.000 a.c. dai Babilonesi, tra i Greci era considerato frutto sacro ad Afrodite e in epoca romana era ben noto, venendo citato da Catone, Plinio e Virgilio.
Le varietà con i frutti a forma di mela sono dette meli cotogni, mentre quelle con i frutti più allungati sono dette peri cotogni. Ovviamente, trattandosi di specie ben definita, pur avendo il frutto a pomo che può assumere diverse forme, il cotogno è una pianta da frutto distinta da meli e peri.
(Leggete la ricetta nella pagina Culinaria-Dispensa)
È una delle più antiche piante da frutto conosciute: era coltivato già nel 2.000 a.c. dai Babilonesi, tra i Greci era considerato frutto sacro ad Afrodite e in epoca romana era ben noto, venendo citato da Catone, Plinio e Virgilio.
Le varietà con i frutti a forma di mela sono dette meli cotogni, mentre quelle con i frutti più allungati sono dette peri cotogni. Ovviamente, trattandosi di specie ben definita, pur avendo il frutto a pomo che può assumere diverse forme, il cotogno è una pianta da frutto distinta da meli e peri.
(Leggete la ricetta nella pagina Culinaria-Dispensa)
Forsythia (Forsizia)
Si tratta di arbusti a fogliame deciduo che raggiungono l'altezza di 1-3 m. Fioriscono alla fine dell'inverno prima dell'emissione delle foglie, ricoprendosi di fiori di colore giallo-zolfo.Gradisce posizione soleggiata, sopporta qualunque tipo di terreno purché fresco, anche se resiste bene alla siccità e al gelo.
La potatura dei rami di 1 anno va effettuata tutti gli anni dopo la fioritura, lasciando poche gemme per far sviluppare nuovi getti vigorosi, sui quali si avrà la fioritura nella primavera successiva, mentre i rami più vecchi vanno eliminati. In particolare richiede un bel taglio subito dopo la fioritura di marzo-aprile.
Il nome del genere è in onore di William Forsyth, uno dei fondatori della Reale Società di Orticoltura di Londra.
La potatura dei rami di 1 anno va effettuata tutti gli anni dopo la fioritura, lasciando poche gemme per far sviluppare nuovi getti vigorosi, sui quali si avrà la fioritura nella primavera successiva, mentre i rami più vecchi vanno eliminati. In particolare richiede un bel taglio subito dopo la fioritura di marzo-aprile.
Il nome del genere è in onore di William Forsyth, uno dei fondatori della Reale Società di Orticoltura di Londra.
Primula
Il nome deriva dal latino primus per indicare la precocità di fioritura che avviene subito dopo la scomparsa della neve, quando nei prati comincia a comparire l'erba.
Se ne possono vedere (non raccogliere mai) a grandi ciuffi dalla fine di gennaio a marzo, colorando con il loro giallo le sponde dei boschi.
Se ne possono vedere (non raccogliere mai) a grandi ciuffi dalla fine di gennaio a marzo, colorando con il loro giallo le sponde dei boschi.
Hyacinthus (Giacinto)
Originario del mediterraneo orientale e delle regioni tropicali africane, comprende specie bulbose con numerose varietà dalle ricche infiorescenze coloratissime e profumate, presentano un bulbo arrotondato, tunicato, che produce pochi bulbetti, tra le specie coltivate e in parte inselvatichite ricordiamo il Hyacinthus orientalis L. dalle foglie nastriformi con i fiori riuniti in un unico racemo, con colori vari dal ceruleo, azzurro-cupo, al bianco, roseo o giallo.
Il nome del genere deriva dal personaggio mitologico Giacinto, il ragazzo amato e successivamente ucciso per errore dal dio Apollo .
Il nome del genere deriva dal personaggio mitologico Giacinto, il ragazzo amato e successivamente ucciso per errore dal dio Apollo .
Wisteria (Glicine)
Pianta rampicante della famiglia delle Fabaceae, nota col nome comune di Glicine, molto usata come specie ornamentale per la vistosa e profumata fioritura primaverile. Il nome del genere è stato attribuito in onore di Gaspare Wistar (1761-1818), rinomato studioso di anatomia di Filadelfia.
Come pianta ornamentale per ricoprire muri, pergolati, recinzioni o arrampicarsi ad alberi, nei giardini e sulle terrazze grazie al rapido sviluppo, le giovani piante opportunamente potate formano piccoli alberetti adatti alla coltivazione in vaso. Nel linguaggio dei fiori indica amicizia.
Come pianta ornamentale per ricoprire muri, pergolati, recinzioni o arrampicarsi ad alberi, nei giardini e sulle terrazze grazie al rapido sviluppo, le giovani piante opportunamente potate formano piccoli alberetti adatti alla coltivazione in vaso. Nel linguaggio dei fiori indica amicizia.
Saxifragaceae (Sassifraga)
La Sassifraga (Saxifragaceae) è una pianta con fiore comprendente circa 500 specie ripartite in 33-36 generi (di cui 12 spontanei in Europa). Qualche studioso aggiunge a questa famiglia i generi della famiglia delle Parnassiacee.
Le Sassifragacee sono tutte erbe annuali o perenni, talvolta succulente.
Fotografata a maggio lungo i margini del bosco.
Le Sassifragacee sono tutte erbe annuali o perenni, talvolta succulente.
Fotografata a maggio lungo i margini del bosco.
Cyanus Segentum (Fiordaliso)
Il fiordaliso è una pianta erbacea appartenente alla famiglia Asteraceae. Il nome del genere deriva da una antica parola greca ”kyanos” o ”κύανο” (= sostanza di colore blu scuro simile ai lapislazzuli) e si riferisce al colore prevalente dei fiori di questo genere.
E' una pianta annuale, raramente biennale.
E' una pianta annuale, raramente biennale.
Prunus Dulcis (Mandorlo)
Il Mandorlo è una pianta della famiglia delle rosacee. La mandorla è il seme della pianta. E' nativo dell'Asia sud-occidentale e a pianta cresce sino a ca. 5 mt. di altezza. Venne introdotto in Sicilia dai Fenici dalla Grecia (i romani lo chiamavano "noce greca"), dopodiché si diffuse in Francia, Spagna e quasi tutti i paesi del Mediterraneo. Il frutto del mandorlo selvatico contiene glucoside amigdalina, che si trasforma nel mortale acido cianidrico in seguito a danni al seme. Dopo la coltivazione e l'addomesticamento, le mandorle divennero commestibili: senza dubbio venivano arrostite per eliminarne la tossicità.